OTTIMIZZAZIONE E ANONIMATO  FISCALI DALLA SVIZZERA

Se siete tra coloro che hanno escogitato stratagemmi nel passato o pensano di poterlo fare in futuro per ridurre la pressione fiscale attraverso la creazione di “black”,  è opportuno riflettere sul da farsi poiché le banche mondiali ed in particolare quelle elvetiche sono sotto pressione dalle autorità fiscali di diversi Stati.

Recentemente, sulla stampa internazionale sono stati spesi fiumi d'inchiostro, a volte sconfinante in terrorismo psicologico, per convincervi di optare per una scelta volta alla regolarizzazione dei vostri averi patrimoniali (mobiliari ed immobiliari) non dichiarati. Il caso Liechtenstein /fisco tedesco e, più recentemente, il caso UBS/fisco americano, hanno sicuramente contribuito a disorientare tutti coloro che hanno o vorranno disporre di patrimoni non dichiarati nei loro rispettivi paesi di assoggettamento fiscale.

La crisi finanziaria internazionale ha dato avvio alla caccia ai paradisi fiscali, facendo le prime ‘vittime’, cosicché in Svizzera continua ad aumentare la pressione sul celeberrimo segreto bancario. Lo stesso fenomeno è peraltro riscontrabile al cospetto di numerosi altri paese, considerati paradisi fiscali.

Ultimamente il Liechtenstein ha firmato degli accordi internazionali per  collaborare in materia di evasione e frode fiscale; poco dopo anche Andorra e Belgio hanno annunciato di voler allentare il proprio segreto bancario. Per il momento dalla Confederazione elvetica giungono reazioni estremamente prudenti e ponderate. Nulla di concreto è stato definitivamente deciso e nulla è ancora entrato in vigore. E' comunque pacifico che la Svizzera dovrà, prima o poi, trovare delle soluzioni di compromesso con i paesi più importanti dal profilo economico-finanziario.

La sicurezza dei prodotti in cui sono investiti i fondi, dal canto suo, non dovrebbe giocare un ruolo decisivo nella scelta del risparmiatore/investitore. Difatti, indipendentemente dal paese che li detiene (è più sicuro un titolo di stato svizzero in un deposito italiano o un titolo greco o italiano in un deposito svizzero?), la qualità del prodotto finanziario ed il suo rating sono ininfluenti nella scelta della sicurezza/anonimato dell'investimento.

I vari scusi fiscali messi in atto da paesi quali gli Stati Uniti, l'Italia, la Germania, l'Italia, e via dicendo, hanno dimostrato che parte di investitori si sentono sotto pressione e preferiscono disporre di un assetto giuridico-fiscale sicuro piuttosto che rischiare di incorrere in pesanti sanzioni tributarie. Da qui la scelta da parte di numerosi clienti di banche svizzere e di altri paesi, di procedere al rimpatrio di capitali usufruendo di strumenti e amnistie fiscali (scudi fiscali).

A differenza degli scudi precedenti, quello messo in atto nel corso degli anni 2008, 2009 e 2010, da diversi Stati, ha avuto quale risultato di creare scompiglio ed un certo disorientamento nella clientela delle banche internazionali.

Difatti, la stragrande maggioranza dei clienti delle banche, temevano e temono nella possibilità che una rogatoria internazionale permetta allo Stato straniero, di scoprire averi bancari giacenti in Svizzera o in altri paradisi fiscali. Da qui la messa in atto di fenomeni prima mai visti come le autodenunce tributarie di contribuenti americani ed europei.

Parte dei capitali e delle attività finanziarie detenute illegalmente in Svizzera hanno quindi preso la strada del ritorno in patria tramite amnistie e scudi fiscali di ogni genere.

 

Ci sono state banche elvetiche che hanno messo a disposizione loro medesime, tutta una serie di reti, di promotori finanziari e di private bankers, allo scopo di facilitare il rientro di capitali in Italia, in Germania ed in altri paesi.

Difatti, le banche ed i loro clienti si sono trovati per una certa qual sorta giuridicamente impreparati di fronte alla possibilità, invero finora mai concretizzata, di una rogatoria internazionale volta a scoprire averi bancari in Svizzera ed in altri paesi aventi una legislazione bancaria simile a quella elvetica. Il panico e l'impreparazione giuridica palesati dalla clientela bancaria, hanno del resto accentuato questo fenomeno.

E' pur vero che il trasferimento e la relativa detenzione all'estero di conti correnti, gestioni patrimoniali, attività commerciali, fondi comuni d'investimento, polizze assicurative, gioielli, opere d'arte e naturalmente immobili, hanno rappresentato e possono rappresentare un pericolo laddove la clientela è esposta in prima persona, con il proprio nominativo. In questo caso, infatti, l'anonimato della clientela potrebbe essere messo in pericolo.

Il pericolo è sempre d'attualità per coloro che continuano e continueranno a detenere averi ed attività all'estero, senza che i medesimi siano giammai stati dichiarati alle rispettive autorità fiscali.

Per chi vuole continuare ad utilizzare giurisdizioni e banche estere,  ma teme di vedersi aggredire i beni dal proprio Stato di appartenenza, da creditori o eredi, dovrà in ogni caso optare per una soluzione tale che lo protegga da ogni sorta di attacco in questo senso, semprecchè non vi abbia già provveduto.

I  rimedi da adottare sono molteplici, ma quello maggiormente utilizzato e che comporta un ottimo grado di sicurezza, consiste sicuramente nell'intestare gli averi, le relazioni bancarie e le attività a nome di società registrate in giurisdizioni fiscalmente favorevoli e sicure.

Capire se e come utilizzare società a titolo protezione dei propri averi, non è per nulla facile, ragione per cui è veramente importante affidarsi a professionisti in grado di consigliare al meglio la clientela. E' pacifico che le autorità fiscali straniere  faranno di tutto per  introitare nel pubblico erario nazionale gli averi detenuti dai propri cittadini all'estero, sia che trattasi della Svizzera o di altri paesi considerati come paradisi fiscali.

La Miralux Fiduciaria Sagl, dispone delle competenze e di tutti gli strumenti fiscali e societari per proteggere l'attività estera di cittadini che vogliono salvaguardare  il loro anonimato e contemporaneamente ridurre all'osso il carico fiscale.

Forniamo quindi tutta la consulenza e l'assistenza più oggettivamente possibile per aiutare il cliente nelle sue scelte. Se avete quindi bisogno di un consiglio, di una struttura societaria, di relazioni bancarie, di carte di credito per concretizzare il vostro bisogno di sicurezza ed anonimato, siamo ben volentieri a vostra disposizione.
 

 
 
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